"應無所住而生其心" (Yìng wú suǒ zhù ér shēng qí xīn)
Questo verso indica che quando una Bodhisattva pratica e compie atti di carità (布施, besci), non dovrebbe attaccarsi ad alcuna "legge". Qui, "legge (法)" si riferisce a tutto ciò a cui possiamo attaccarci, come oggetti, pensieri, concetti ed emozioni.
In parole semplici:
"Non attaccarti ad alcun pensiero, forma o concetto; dona con compassione, senza attaccamento, che scaturisca dal tuo cuore".
In altre parole,
"Sto facendo una buona azione"
"Quella persona è povera, dovrei aiutarla"
"Sto accumulando meriti"
L'insegnamento è quello di abbandonare anche questi pensieri e praticare la carità con pura compassione.
"Una Bodhisattva dovrebbe praticare la carità senza attaccarsi a nulla (菩薩 應無所住 行於布施)" o, in un verso correlato, "Una Bodhisattva dovrebbe praticare la carità senza attaccarsi alla legge (法) (菩薩 於法 應無所住 行於布施)"
Il significato di questo verso è il seguente.
Legge (法, Dharma): Qui, 'legge' ha un significato molto ampio.
Insegnamento/Verità: Gli insegnamenti o la verità stessa del Buddha.
Essere/Fenomeno: Tutti gli esseri e fenomeni materiali e spirituali del mondo.
Concetto/Idea: Tutte le idee e le apparenze (相) che creiamo con il nostro pensiero.
In questo verso, comprende in particolare tutti i fenomeni e le idee, inclusi i pensieri e gli attaccamenti all'atto stesso della carità, all'oggetto della carità e ai meriti che si ottengono attraverso la carità.
Senza attaccamento (無所住, wú suǒ zhù): Significa "senza dimora" o "senza legami". Si riferisce allo stato in cui la mente non è attaccata o legata a nessun pensiero, concetto, oggetto o risultato specifico.
Pratica la carità (行於布施, xíng yú bù shī): Significa "pratica la carità". La carità (Dāna) è il primo dei sei paramita (六波羅蜜) , importanti virtù praticate nel Buddismo Mahayana, che comporta il donare beni materiali, insegnamenti, o la mancanza di paura, sulla base della compassione.
Significato principale:
Questo insegnamento afferma che quando una Bodhisattva pratica la carità con compassione, non dovrebbe attaccarsi alle seguenti cose.
Il 'io' che compie la carità: Non si dovrebbe attaccarsi all'autoconsapevolezza di "sto facendo una buona azione".
Il 'destinatario' della carità: Non si dovrebbe essere legati a giudizi su chi si sta aiutando o a pensieri specifici sul destinatario.
L'oggetto' o il 'contenuto' della carità: Non si dovrebbe attaccarsi al pensiero di cosa e quanto è stato dato.
Il 'risultato' o il 'merito' della carità: Non ci si dovrebbe attaccare all'aspettativa di ricevere benedizioni o buoni risultati attraverso la carità.
L'atto' o il 'concetto' della carità: Non si dovrebbe essere legati al concetto stesso di "dover praticare la carità" o alla forma dell'atto della carità.
In altre parole, si dovrebbe donare in modo naturale, con **perfetta non-mente (無心) e uguaglianza (平等心)**, senza aspettarsi ricompense o risultati, senza distinzioni e attaccamenti di 'io', 'tu', 'oggetto' e 'azione', guidati unicamente dalla compassione.
Questa **'carità senza attaccamento (無住相布施)'** è il metodo di pratica principale enfatizzato nel Sutra del Diamante. La carità che non si attacca alle apparenze (相) è la vera pratica di una Bodhisattva, una combinazione di saggezza del vuoto (空) e compassione, che porta ai massimi meriti. Questo è coerente con l'insegnamento precedentemente menzionato: "Se una Bodhisattva ha apparenze (相), non è una Bodhisattva".
Fonte: https://myear.tistory.com/1003 [Tistory: Tistoria]
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